Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano. Recitava così una celebre canzone italiana, che si potrebbe prestare benissimo come colonna sonora della 46ma edizione del Tour of the Alps, conclusasi oggi, venerdì 21 aprile 2023, con la quinta frazione di 144,5 Km da Cavalese e Brunico.
A vincere la corsa a tappe sulle strade dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino è stato Tao Geoghegan Hart che proprio qui, nel 2019, si era affacciato sul mondo del grande ciclismo. Allora fu secondo dietro al compagno di squadra Pavel Sivakov, quest’anno il protagonista di un trionfo mai messo in discussione, nonostante un gap minimo in classifica generale. Cinque giorni con addosso la Maglia Verde Melinda, come mai era accaduto nella storia recente del Tour of the Alps.
In questi 4 anni, Tao Geoghegan Hart ha saputo affermarsi come ciclista ad altissimi livelli, conquistando il Giro d’Italia 2020. Dopo due stagioni complesse e un inizio di stagione positivo, ci è voluto il Tour of the Alps, la corsa che lo ha lanciato e che fa del payoff #LiveUphill il suo messaggio, per ritornare al successo nella classifica finale di una corsa a tappe.
Che il britannico della INEOS Greandiers fosse il più forte, insieme ai suoi compagni, lo si era capito già ad Alpbach, ed era stato ribadito il giorno seguente alla Ritten Arena di Renon. Sono bastati quei due successi per scavare il solco decisivo in classifica generale, perché negli ultimi giorni di corsa nessuno ha avuto la forza e il coraggio di attaccarlo. Non Hugh Carthy (EF Education-Easypost) che ha chiuso al secondo posto in generale con 22” di ritardo, e nemmeno Jack Haig (Bahrain-Victorious), terzo a 28”.
Sul traguardo di Brunico la festa inglese è stata completata dal successo di tappa di Simon Carr (EF Education-Easypost) al termine di una fuga, andata in porto per il secondo giorno di fila. Alla seconda vittoria in carriera, Carr si è liberato dei compagni di fuga sulla salita di Riomolino, giungendo al traguardo con 53” di vantaggio sul compagno di squadra Georg Steinhauser e su Matteo Fabbro (Bora-hansgrohe).
Come negli anni passati e come in tutti e cinque i giorni di gara, il Tour of the Alps ha confermato ancora una volta la sua formula spettacolare. Tappe brevi e intense, decise sempre sul filo, così come una classifica generale che ha visto i primi otto racchiusi in meno di un minuto. È la formula vincente del GS Alto Garda che ha regalato cinque giorni di grande ciclismo sulle strade dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino.
CHI LA DURA, VINCE
Come da previsione, la corsa è cominciata subito dura sul Passo Lavazé, dove un gruppo di 16 corridori si è messo in evidenza nel paesaggio innevato, frutto delle precipitazioni dei giorni scorsi: fra di loro Sergio Samitier (Movistar Team), primo sul GPM più alto del #TotA 2023 e vincitore della Maglia Azzurra Gruppo Cassa Centrale di Miglior Scalatore.
La INEOS-Grenadiers ha però reagito in discesa e nel successivo tratto pianeggiante, riportando la situazione compatta fino al traguardo volante di Chiusa.
Qui si è sganciato un drappello ancor più numeroso del precedente, con protagoniste ben 23 unità: Edoardo Zambanini (Bahrain-Victorious), Simon Carr e George Steinhauser (EF Education-Easypost), Juri Hollmann (Movistar Team), Matteo Fabbro e Florian Lipowitz (Bora-hansgrohe), Geoffrey Bouchard, Nicolas Prodhomme, Valentin Paret Peintre e Andrea Vendrame (AG2R-Citroën), Luis Leon Sanchez e Antonio Nibali (Astana-Qazaqstan), Omer Goldstein (Israel-Premier Tech), Luca Covili (Green Project-Bardiani), Adne Holter, Johannes Kulset e Magnus Brynsrud (Uno-X Pro Cycling Team), Damien Howson e Gianluca Brambilla (Q36.5 Pro Cycling Team), Txomin Juaristi Arrieta e Azparren Irurzun (Euskaltel-Euskadi), José Parra Cuerda (Equipo Kern Pharma) e Moran Vermeulen (Austria).
Il gruppo di testa ha guadagnato quasi 4 minuti al gruppo della Maglia Verde Melinda, che ha lasciato spazio ai 23 fuggitivi, esattamente come nella tappa di ieri con arrivo a Predazzo. Sulla salita di Riomolino, nel circuito finale con arrivo a Brunico, si è dunque decisa la sfida per il successo di tappa.
Appena imboccata l’ascesa è stato Simon Carr ad allungare sui compagni di fuga: il britannico era già stato protagonista di diversi attacchi e due tentativi di fuga in questa settimana di corsa. I soli che hanno provato a tenergli il passo sono stati il compagno di squadra George Steinhauser, Matteo Fabbro con il compagno Florian Lipowitz e il norvegese Johannes Kulset. Al passaggio dal GPM di Riomolino, Carr poteva contare su un vantaggio di 1’ dal compagno di squadra e 1’18” dal terzetto formato da Fabbro, Lipowitz e Kulset.
Nella successiva discesa, Carr non si è preso alcun rischio, riuscendo a confermare il suo vantaggio sul traguardo di Brunico, tagliato a braccia alzate regalandosi il secondo successo della sua carriera da professionista. Dietro di lui ha completato la giornata perfetta della EF Education-Easypost Georg Steinhauser che ha battuto allo sprint Matteo Fabbro e Florian Lipowitz.
La classifica generale è rimasta invariata nelle prime posizioni: la Maglia Verde Melinda Tao Geoghegan Hart, Hugh Carthy e Jack Haig hanno raccolto gli applausi sul podio di Brunico, alle loro spalle Jefferson Cepeda (EF Education-Eaypost) che ha confermato il suo buon feeling con la corsa a tappe Euroregionale dopo aver conquistato la maglia di miglior giovane nel 2021.
Esce rinfrancato dal Tour of the Alps anche Lorenzo Fortunato, quinto a 38” dal leader, che è tornato ad esprimersi ad alti livelli. Dietro di lui Lennard Kämna, vincitore della terza frazione a Brentonico San Valentino. Rispetto a ieri hanno guadagnato invece una posizione Pavel Sivakov (7° a 56”), Santiago Buitrago (Bahrain-Victorious) ottavo a 58”, Felix Gall (AG2R-Citroën) nono a 1’20” e Torstein Traeen (Uno-X Pro Cycling Team) che chiude la top ten a 1’34”.
Grazie alle due vittorie di tappa ad Alpbach e Renon, Tao Geoghegan Hart ha conquistato anche la Maglia Rossa Manila Grace della Classifica a Punti. Con il passaggio al primo posto sul Passo Lavazè, la Maglia Azzurra Gruppo Cassa Centrale di Miglior Scalatore è invece andata a Sergio Samitier, mentre la Maglia Bianca Würth di Miglior Giovane è stata conquistata da Max Poole (Team DSM).
GEOGHEGAN HART: “LA SETTIMANA PERFETTA”
Tao Geoghegan Hart: “È stata una settimana fantastica per me e per tutta la squadra, e In questa quinta e ultima tappa abbiamo dimostrato ancora una volta di che pasta siamo fatti. Non vedo questo successo come un modo di dimostrare qualcosa al team sul mio ruolo per i prossimi appuntamenti: credo che nel ciclismo e nella vita quello che dai, prima o poi, ritorni. In questi giorni, la squadra ha lavorato per me come io l’ho fatto per loro in tante occasioni in passato. L’importante è essere un unico collettivo.”
“Sono particolarmente soddisfatto di aver vinto questa corsa rimanendo sempre pienamente in controllo, senza mai correre grandi rischi e riuscendo anche a fare una buona gestione delle energie. Il Tour of the Alps è stato come me lo ricordavo: una corsa fantastica, ben organizzata, perfetta per ospitalità e logistica.”
Simon Carr: “Avevo provato tante volte la fuga questa settimana, e stavolta è arrivata la mia giornata. Sapevo di essere in forma e di poter tentare qualcosa, ma è stato solo a metà dell’ultima salita che ho capito che avrei potuto farcela. Il lavoro che ho fatto fin qui per la squadra, le presenze in fuga e il successo di oggi dimostrano il mio potenziale: spero di poter continuare così in futuro.”